Gli antiossidanti hanno fatto la fortuna delle aziende di integratori alimentari, ma quante persone sanno davvero cosa sono e perché fanno apparentemente miracoli per la salute?
Una credenza comune è che queste molecole siano capaci di proteggerci dal cancro; lo si suppone perché sarebbero in grado di contrastare l’azione di altre molecole conosciute come specie reattive dell’ossigeno o radicali liberi che si creano nel nostro organismo e danneggerebbero il DNA (il nostro patrimonio genetico), causando così il cancro.
Il meccanismo non è, però, così semplice e lineare.
Le cellule infatti generano molti tipi di radicali liberi; alcuni, ad esempio, sono addirittura utilizzati dal sistema immunitario per attaccare gli agenti patogeni.
Incredibile vero? E a dir poco benefico per la nostra salute!
Quindi non conosciamo appieno i vantaggi e i pericoli dell’inibire l’azione dei radicali liberi bombardandoci di integratori di antiossidanti che andrebbero a rimuovere tutti i radicali liberi impedendogli di svolgere anche le loro buone azioni.
Questo è il motivo per cui al momento ci sono poche prove solide che l’integrazione di antiossidanti riduca in modo sensibile il rischio di sviluppare il cancro o di contribuire a curare una patologia. Anzi, alcuni grandi studi clinici dimostrerebbero proprio il contrario!
Ma cosa sono i radicali liberi?
Si tratta di specie chimiche instabili perché hanno 1 elettrone spaiato nel loro orbitale più esterno e questa caratteristica dona loro elevata reattività.
Data l’alta reattività reagiscono con le molecole con cui vengono in contatto e alle quali sottraggono un elettrone per acquisire stabilità.
Quest’azione causa la formazione di un nuovo radicale libero che innesca a sua volta una reazione a catena che, determinando l’erosione della membrana cellulare, può causare mutazioni genetiche che a lungo andare possono determinare l’insorgenza di diverse patologie come i tumori.
Grazie alla loro struttura molecolare, gli antiossidanti possono cedere elettroni ai radicali liberi senza diventare a loro volta instabili, prevenendo l’innesco della reazione a catena.
Ma qual è l’azione dei radicali liberi?
Nella giusta quantità i radicali liberi:
- Stimolano la risposta immunitaria;
- Segnalano che la cellula non deve crescere oltre misura (importante nella prevenzione dei tumori)
- Segnalano che le cellule non devono invadere altri tessuti;
- Regolano il segnale e la secrezione dell’insulina;
- Regolano l’appetito dopo l’assunzione di nutrienti;
- Attivano gli antiossidanti endogeni;
- Contribuiscono all’adattamento muscolare e alle modificazioni del metabolismo energetico nell’esercizio fisico e nella restrizione calorica.
Ma un’eccessiva produzione di radicali liberi:
- Modifica le membrane cellulari, causando una diminuzione delle loro funzioni biochimiche di barriera e di trasporto
- Nei macrofagi (responsabili delle reazioni immunitarie) produce infiammazione cronica
- Produce l’ossidazione delle lipoproteine LDL
- Genera mutazioni del DNA che sono alla base di numerose trasformazioni neoplastiche.
Esiste quindi un’altra faccia della medaglia: i radicali liberi non sono solo agenti dannosi!
Ma troppi antiossidanti possono causare il cancro?
Si, un consumo eccessivo di antiossidanti può avere effetti tossici e può anche favorire, piuttosto che prevenire, i danni ossidativi. Ecco gli studi che l’hanno dimostrato:
- Beta-carotene e cancro del polmone: un ampio studio del 1994 ha concluso che massicce dosi giornaliere dell’antiossidante beta-carotene aumentavano del 18% il rischio di cancro del polmone nei fumatori di sesso maschile e uno studio clinico del 1996 è stato interrotto prematuramente dopo che i ricercatori hanno scoperto che alte dosi di beta-carotene e di retinolo, una particolare forma di vitamina A, aumentavano il rischio di cancro ai polmoni del 28% nei fumatori e nei lavoratori esposti all’amianto;
- Vitamina E e cancro alla prostata: Più di recente, uno studio del 2011 in cui sono stati coinvolti più di 35.500 uomini oltre i 50 anni di età, ha evidenziato che elevate dosi di vitamina E determinano un incremento del 17% del rischio di cancro della prostata;
- Un recente studio, effettuato su topi, dimostrerebbe che l’uso di antiossidanti nei pazienti con melanoma potrebbe facilitare la diffusione del tumore, accelerando lo sviluppo di metastasi. Gli stessi dati erano emersi in uno studio precedente dove era stata evidenziata la possibilità che gli antiossidanti potessero effettivamente peggiorare il decorso clinico dei tumori. Dai risultati, infatti, era emerso che alcune di queste sostanze stimolano nei topi la crescita delle cellule del tumore al polmone, suggerendo quindi di evitarne l’assunzione eccessiva in pazienti colpiti da questa neoplasia.
Alla base dello star bene c’è quindi un equilibrio tra antiossidanti e radicali liberi e quando questo equilibrio viene interrotto, le cose possono cominciare ad andare nel verso sbagliato.
Io consiglio sempre di evitare la supplementazione di antiossidanti, soprattutto in quelle persone a maggior rischio di cancro ai polmoni o di melanoma e quelle a cui è già stato diagnosticato uno dei due.
Inoltre, gli studi dimostrano che gli alimenti da soli sono già in grado di ridurre il danno ossidativo più di qualsiasi integratore!
Un esempio? Il succo d’arancia rossa ha un potere antiossidante maggiore rispetto a una bevanda contenente acqua, zucchero e la stessa quantità di vitamina C (1)!!
Ma a cosa è dovuto questo effetto? Gli alimenti sono costituiti da centinaia (se non migliaia) di diverse sostanze nutritive che lavorano in sinergia tra loro. È quindi impensabile replicare lo stesso effetto andando ad assumere solo uno o due nutrienti isolati!
Il modo migliore (e più sano) per garantire un adeguato apporto di antiossidanti, è una dieta equilibrata, corretta nell’apporto calorico, con le calorie distribuite opportunamente nell’arco della giornata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali, legumi e grassi buoni!
Fonte:
The Conversation
Scientific American